Cari Colleghi,
visto che tutto nel nostro ateneo funziona a meraviglia, la Regione Sicilia ha pensato bene di farci un simpatico omaggio di fine estate.
Apprendiamo da una dichiarazione dell'Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario che sono a rischio i servizi mensa per gli studenti universitari.
Il motivo di questo allarme è che ancora non è arrivato nessun finanziamento per l’Ersu, che lancia l’allarme puntando il dito contro l’assessorato regionale alla Formazione e istruzione che ancora non avrebbe versato la prima rata del contributo necessario al funzionamento delle strutture di Palermo, Catania, Enna e Messina.
Riportando le parole esatte del comunicato da cui abbiamo appreso la notizia “L’importo complessivo di 15,5 milioni di euro – spiegano dall’Ente – non è stato nè ripartito tra i quattro enti attraverso apposito decreto, né versato agli enti per il diritto allo studio che, non avendo avuto accreditate le risorse finanziarie previste, si trovano in gravi difficoltà per condurre la propria attività istituzionale: infatti, pur avendo la disponibilità di bilancio non si ritrovano disponibile la liquidità prevista”.
La scusa più accreditata per giustificare il mancato versamento dell'importo è il patto di stabilità, ovvero il tetto di spesa imposto da Roma alla Sicilia e che nel 2012 grazie all'assiduo impegno del nostro governo tecnico si fa ancora più stretto. L’importo di 15,5 milioni che dovrebbe spettare all’Ersu ha già subito un taglio netto e corposo del 33% rispetto allo scorso anno, creando già una condizione di disagio poichè il fabbisogno non viene assolutamente coperto da “somme tutte già impegnate - dicono dalla struttura – per onorare contratti pluriennali vigenti per la fornitura di servizi in favore degli studenti”. “Se entro il mese di agosto il dipartimento regionale Formazione e Istruzione non provvederà all’accreditamento delle somme spettanti - prosegue la nota - l’Ersu di Palermo, con l’inizio del nuovo anno accademico, sarà costretta a non riaprire le mense universitarie di Palermo, Agrigento, Trapani e Caltanissetta non potendo fare fronte ai contratti di fornitura vigenti e non avendo più certezza delle reali somme che verranno accreditate e ciò anche alla luce della possibile ulteriore riduzione della spesa”.
La bomba insomma sta per esplodere e noi cercheremo di trovarci pronti per fare pressione anche all'Assessorato, poichè il diritto allo studio nel nostro ateneo è ormai diventato una barzelletta che fa ridere sempre meno studenti. "La nota disperata dell'Ersu e la grave situazione di disagio che si sta venendo a creare sono le prove tangibili che in Sicilia il diritto allo studio non è nemmeno previsto nell'agenda politica dei nostri parlamentari" dichiara Ruggero D'Amico, coordinatore del Coordinamento UniAttiva" siamo infastiditi ma non demoralizzati, lotteremo e faremo sentire la nostra voce fin dentro Palazzo dei Normanni, con lettere aperte, comunicati stampa e azioni di protesta. Lasciare gli studenti senza la mensa significa umiliare lo Studente Universitario e di certo in assenza di una soluzione proporremo il boicottaggio del pagamento del contributo regionale per il diritto allo studio a questo punto diventato una spesa inutile e superflua"
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